Hell's Gate. Adesso.
Osservo gli occhi vitrei e ormai spenti di Beast Man, ed il suo muso peloso inclinato verso il basso, il suo corpo scomposto ed adagiato sull'asfalto sporco di questo vicolo di Hell's Gate come se fosse un giocattolo rotto. Un foro grosso quanto un proiettile gli ha lasciato un buco appena sopra gli occhi. La pioggia serale bagna il corpo di questo ex supereroi, e gli ufficiali della scientifica del NYPD.
Sono Robin Freeman, sergente di polizia. Il più delle serate le passo in questo modo.
< FREEMAN. >
La voce del commissario Floss è inconfondibile. Mi giro nella sua direzione e quei suoi occhi iniettati di sangue e lucidi mi fissano completamente spalancati.
< Signore. >, lo saluto con un rapido cenno del capo, osservando di nuovo il cadavere poco lontano. Alle nostre spalle, i flash dei fotografi ci fanno lacrimare gli occhi.
< E' questo che succederà prima o poi. >, Floss mugugna stringendo tra i denti un sigaro di pessima classe, < finiranno ammazzati tutti, prima o poi. Fascisti. >
< Uhm, signore. >, gli dico, guardandolo dal basso in alto. < Hell's Gate è territorio di Lynx. Potremmo, uhm, rivolgerci a lui per eventuali consultazioni. Come ha fatto, uhm, l'agente Creed in passato con Specter, o con Nailer. >
La calma che precede la tempesta. Capisco che sta per arrivare da quella leggera vena che pulsa sulla tempia di Floss, che sembra stia lì lì per suonarmi un pugno.
< Sergente. Cosa le avevo detto riguardo a Lynx? >
< Uhm, ricercato, signore. Una, uhm, squadra di pattuglia, signore. >
< Lei è un uomo molto perspicace, sergente Freeman. >
< Signore, uhm. I movimenti di Lynx sono molto evasivi. Sembra quasi che sbuchi fuori una volta ogni tre mesi. >
Floss tira su col naso, e si gode il suo sigaro, osservando di tanto in tanto il cadavere di Beast Man.
< Freeman, non me ne fotte un cazzo se Lynx si fa vivo una volta ogni tre mesi, o se come Specter sbuca fuori ogni cinque secondi a cagare il cazzo senza neanche darci il tempo di riprenderci dalla sua ultima avventura. Voglio quel figlio di puttana ammantato di rosso dietro le sbarre. E lo voglio ora. >
La gente non sa mai come relazionarsi con gli eroi in costume. C'è chi lavora per il governo, e chi è costretto alla macchia. Osservo ancora il sergente Floss.
< Signore..? >
< Sì, sergente? >
< Come sta sua figlia? >
Floss mi dà le spalle. Sembra che si irrigidisca per un solo istante, e poi si allontana, diretto verso una volante.
< Continui il suo lavoro, Freeman. La notte è ancora giovane. >
Il Valhalla, il bar extradimensionale. Adesso.
Osservo il riflesso delle lenti dell'Uomo Variabile, prendendo posto alla scrivania del suo ufficio. Mi sfilo via il cappuccio, lasciando che sia soltanto la maschera a coprirmi la faccia. Ma, a quanto pare, sembra che questa sia inutile.
< Oh, bene, Mangrove. Finalmente ti sei deciso. > Il tono della sua voce sembra uscito fuori da un sogno, e come qualsiasi sogno che si rispetti, non riesco bene ad identificarlo. Sembra che questo tizio sfugga alla totalità del reale. Quelle bende gli coprono la faccia, e le mani. Mi sta osservando e qualcosa mi dice che sia... divertito.
< Tranquillo, Mangrove, tranquillo! Te l'ho detto, il potere dell'onniscienza mi sta già abbandonando, e presto non ricorderò più la tua identità segreta. Ma c'è bisogno che parliamo, adesso, il più presto possibile. >
< Prego. >
< Bene. Riguarda Beast Man. Non devi fidarti dei tuoi occhi, Mangrove. Fin dal minimo particolare. Contatta il sergente Freeman, e... >, e si interrompe per un attimo, e si massaggia la tempia, scuotendo la testa. < Il foro sulla sua fronte, che ne ha causato la morte, non è quello che sembra. >
< Il foro del proiettile? >
< Proiettile? Ne sei così sicuro? >
Deglutisco, senza staccargli gli occhi di dosso.
< Che cos'è? >
< Non.. ricordo più. Tutti i pezzi del puzzle si stanno già dividendo. Ma è tutto un disegno più grande, Mangrove. Riguarda te, e la tua famiglia. Riguarda il giardino felice, Mangrove, e della serpe che vi era all'interno nascosta. Riguarda Moorish Island. >
Che siano passati dodici anni da allora, non cambia assolutamente nulla. La sogno ancora, la notte. Sogno ancora l'assassino alle mie spalle, che mi lascia andare via.
Cattivi da fumetto.
< Sarà meglio che tu vada... Lynx, prima che non ricordi più niente, e non sia più tanto accondiscendente nel trovare un uomo mascherato all'interno del mio ufficio privato. >
Mi alzo, e mi dirigo fuori dall'ufficio dell'Uomo Variabile. All'interno del bar, i superumani fanno ancora festa, ed io devo ancora cercare informazioni riguardo Beast Man. Ciò che mi ha detto il proprietario di questo posto non basta. Ma una cosa è sicura. Devo riuscire a convincere Freeman di lasciarmi esaminare il cadavere di Beast Man. Se tutto non è ciò che sembra, allora cos'è che ha causato la morte di quel superumano? Non un proiettile, e allora...
Mi ritrovo di nuovo al primo piano, e manco me ne sono accorto. La musica mi trapana le orecchie. Prendo posto al bancone, mentre un droide mi si avvicina e mi chiede cosa desideri bere.
Sarà una lunga notte.